SLAVISTICA TRADUZIONI - INTERPRETARIATO nasce come punto di riferimento italiano e mondiale rarissimo o dalla difficile reperibilità in qualità di fornitore di servizi, offerte linguistiche e didattiche nel suo settore di specializzazione: la SLAVISTICA. La caratteristica principale che la contraddistingue riguarda una molteplicità di servizi didattici, aziendali, di pubbliche relazioni internazionali e offerte linguistiche che non riguardano solo esclusivamente le lingue, le letterature e le civiltà SLAVE, bensì il nostro raggio di azione operativo è allargato verso ogni lingua esistente al mondo, nessuna esclusa!
 
 
Le lingue slave sono parlate da oltre 300 milioni di persone per un bacino di locutori vastissimo per superficie territoriale, ricordiamo, infatti, che la Russia è il paese più grande del mondo e uno dei più popolati, spesso il russo è compreso e parlato anche nei paesi baltici o nelle Ex Repubbliche Sovietiche o Caucasiche o CSI Comunità di Stati Indipendenti, nelle cui Repubbliche esso resta e resterà sempre la seconda lingua o lingua di cultura come in Georgia, in Armenia o in Moldavia. In Kazakistan e in Kirghizistan, il russo è rimasta lingua ufficiale. Rammentiamo, inoltre, che il russo è una delle più importanti lingue esistenti al mondo insieme al cinese, all'hindi, all'inglese, al francese e allo spagnolo, mentre le altre lingue slave sono già lingue ufficiali dell'Unione Europea: polacco, ceco, slovacco, sloveno, croato, bulgaro, invece il macedone e il serbo diventeranno lingue ufficiali dell'UE in brevissimo tempo e forse in futuro anche il russo e le altre del gruppo orientale. 
LE LINGUE SLAVE 
Appartengono al gruppo satem della famiglia linguistica indoeuropea. Allo slavo meridionale (in particolare al bulgaro-macedone) apparteneva anche il cosiddetto paleoslavo o antico bulgaro o slavo ecclesiastico, la lingua cioè della traduzione slava della Bibbia compiuta da Cirillo e Metodio nel sec. IX, che rappresenta la prima documentazione letteraria di una lingua slava. Accanto ad elementi di innovazione lo slavo presenta notevoli tratti conservativi; 1. fra questi la flessione nominale a sette casi, (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, vocativo, locativo), tranne il bulgaro e il macedone che l'hanno persa sostituita da preposizioni, (queste due ultime lingue, tuttavia, sono le uniche che possiedono l'articolo determinativo postpositivo, cioè come un suffisso che si pone dietro il sostantivo), 2. tre generi (maschile, femminile, neutro), 3. due numeri (singolare e plurale), mentre lo sloveno è l'unica lingua slava che conserva oltre il singolare e il plurale anche il duale. Tracce di duale si trovano anche in croato nella declinazione del numero due es. "dvaju", tre e quattro, negli aggettivi, sostantivi o pronomi che si accompagnano ai numeri due, tre e quattro, nonché in alcuni sostantivi che hanno conservato la desinenza del duale al caso genitivo plurale: gost (ospite maschile) > gostiju, nokat (unghia) > noktiju, prst (dito) > prstiju, kost (osso) > kostiju, prsa (petto) > prsiju, kokoš (gallina) > kokošju, noga (gamba) > nogu, ruka (braccio) > ruku, sluga (servo) > slugu). Altri tratti conservativi sono: 4. l'accento mobile (eccetto il ceco e lo slovacco in cui l'accento tonico cade sulla prima sillaba, in polacco invece cade sulla penultima, mentre in macedone sulla terzultima), 5. il tono musicale con la quantità vocalica (lunghezza). Lingue tonali sono solo il croato, serbo, bosniaco e montenegrino, lingue a mutua intelligibilità, (4 toni di cui 1 ascendente corto, 1 ascendente lungo, 1 discendente corto, e 1 discendente lungo). Il ceco e lo slovacco presentano quantità vocaliche (lunghezze) molto accentuate che apportano una tonalità caratteristica, lo sloveno, invece, distingue anche l'apertura e la chiusura delle vocali e ed o che sono piuttosto incisive nella pronuncia standard. Tipico delle lingue slave è il sistema verbale, ove è massimamente accurata la caratterizzazione dell'aspetto (durata più che del tempo dell'azione), cioè del modo secondo il quale l'azione è considerata compiuta o incompiuta (verbi perfettivi o imperfettivi), ad esempio se leggo un libro ma lo devo ancora terminare di leggere oppure l'ho già terminato. Per mutua intelligibilità si intende in linguistica la proprietà che si presenta tra due o più idiomi distinti (ad esempio tra: bulgaro/macedone, serbo/croato/bosniaco/montenegrino, ceco/slovacco/, russo/ucraino/bielorusso, ucraino/bielorusso, serbo/macedone, bulgaro/serbo, svedese/norvegese/danese, spagnolo/italiano, olandese/fiammingo, ecc.,) quando i rispettivi parlanti possono capire con relativa facilità la lingua dell'altro, senza doverla apprendere o a volte senza l'ausilio di un interprete. L'intercomprensione reciproca può essere asimmetrica fra le lingue, nel caso in cui il parlante di una lingua capisca più facilmente la lingua dell'altro piuttosto che il contrario come ad esempio gli albanesi e i romeni verso l'italiano.